Atari compie 40 anni. L’azienda che ci ha dato giochi indimenticabili come Pong, Asteroids, Pitfall e console come l’Atari 2600 non c’è più. Oggi esiste, ma non è più quella di un tempo.L’azienda oggi è molto diversa da quella nata nel 1972, fondata da Nolan Bushnell e Ted Dabney, che ebbe grande successo grazie all’indimenticabile Pong e a diverse console come l’Atari 2600.
Fu proprio in quella azienda che Steve Jobs, Ronald Wayne e Wozniak si formarono e poi decisero di mettersi in proprio e dar vita alla Apple Computer. Al di là della nota di colore, Atari ci ha accompagnato nello sviluppo di giochi – come Paperboy, Pitfall – e console.Si è passato dai modelli a otto bit 2600, 5200, 7800 – senza dimenticare gli home computer Atari 400 e 800 – all’Atari ST a 16 bit, per poi arrivare alla “Jaguar” a 64 bit. Atari realizzò anche una console portatile chiamata Atari Lynx, cui seguì un secondo modello.Tutto avvenne negli anni ’70 e ’80, il momento di massimo splendore dell’azienda, prima con Bushnell e poi con Warner Communications, che la rilevò nel 1976 scucendo all’incirca 30 milioni di dollari. Nel 1984 l’azienda venne divisa in due parti – Atari Games e Atari Corporation – dedicate rispettivamente al settore arcade e a quello dell’elettronica da salotto.Successivi passaggi portarono Warner, diventata nel 1993 Time Warner Interactive, a smembrare tutto pezzo dopo pezzo e alla fine dopo diversi passaggi, il marchio Atari è tornato grazie all’editore francese Infogrames, che iniziò a usarlo. L’azienda di un tempo non c’è più. I suoi classici e i ricordi però sono per sempre e soprattutto stanno nei cuori di molti appassionati di videogiochi che hanno giocato a molti titoli Atari o hanno avuto la possibilità di divertirsi con le console dell’azienda.